A Matter Of Life And Death

Iron Maiden - A Matter Of Life And Death - 2006Nel 1989 avevo quattordic'anni. Ero molto più alto e parecchio più magro della media dei miei coetanei, avevo un'acne "cistica su base grassa" - così la definì il dermatologo - devastante, portavo gli occhiali già da alcuni anni. Insomma: uno sfigato tendente al nerd. Avevo - ho tuttora per fortuna, anche se adesso alcune centinaia di chilometri ci dividono - un amico del cuore dal nome romanesco, Nando, e dai geni magnogreci quanto i miei. Nando aveva due caratteristiche che sono rimaste immutate nel tempo: l'essere un grandissimo rompicoglioni e il capirci di musica.

Il 9 novembre 1989 il giradischi dello stereo del mio amico finì kaputt verso le due del pomeriggio, cinque minuti dopo sentii suonare il campanello. - Apri, Schloss Adler, ti prego!. Mi hanno imprestato dei dischi e devo copiarmeli su cassetta entro domani, ché poi devo restituirli. Il mio giradischi s'è rotto! - Hmmm... Vabbè, sali. Il primo disco era "War" degli U2, il secondo era "Back In Black" degli AC/DC, il terzo... - Ma come cazzo fai ad ascoltare questa roba? Fa vomitare! Rumore, rumore, solo rumore. - Ma che vuoi capire tu? Torna alla tua Antologia della Letteratura Italiana, torna al tuo libro di Storia!

Già, la Storia. Mentre Nando poneva sul "piatto" del giradischi il terzo LP, ad alcune migliaia di chilometri di distanza da noi due la Storia si faceva per l'ennesima volta beffe degli uomini. Verso le sei di sera di quel 9 novembre 1989, a Berlino Est, Günter Schabowski si presentò a una conferenza stampa internazionale per comunicare le decisioni del Comitato centrale del partito, assunte sotto la duplice pressione dei fuggitivi e delle manifestazioni di piazza. Annunciò che i cittadini tedesco-orientali avrebbero potuto ottenere i visti di uscita e di soggiorno per l'estero. "Da quando?" chiese il corrispondente dell'agenzia Ansa, Riccardo Ehrman. "Ab sofort" rispose Schabowski. Da subito. Quella risposta frettolosa, delle cui conseguenze lo stesso Schabowski era ignaro, diede la spallata definitiva al regime della DDR. Pochi minuti dopo quell'annuncio, i berlinesi dell'est e dell'ovest si abbracciavano danzando, ebbri di gioia e di birra, sul Muro

"O God of Earth and Altar, Bow down and hear our cry, Our earthly rulers falter, Our people drift and die, The walls of gold entomb us, The swords of scorn divide, Take not thy thunder from us, But take away our pride."
(G.K. Chesterton: English Hymnal)

- Sai che questa canzone mi piace proprio? Che roba è? Chi sono? - Sono gli Iron Maiden, ignorante! La canzone si intitola "Revelations", dal disco "Piece Of Mind" del 1983. Quella sera, oltre a quello di Berlino, cadde definitivamente anche il mio personalissimo Muro nei confronti della musica di Nando. Ormai sono passati diciassette anni: ho comprato tutti i dischi e tutti i video della "Vergine di Ferro", ho assistito a due concerti, ho volato, guidato, bevuto birra, sonnecchiato ascoltando la musica dei Maiden, ho letto articoli, libri e quant'altro trovassi nel corso degli anni, affezionandomi sempre più ai miei idoli man mano che scoprivo le loro personalità, sentendoli quasi come degli amici. Ho sofferto quando Bruce Dickinson lasciò la band e il suo posto fu preso dal mediocre Blaze Bayley, ma non ho mai smesso di comprare i dischi. Ho gioito enormemente quando "Bruce Bruce" è tornato, portandosi dietro Adrian Smith, e ho continuato a comprare i dischi. Oggi, 25 agosto 2006, ho comprato l'ultima creatura degli Iron Maiden, "A Matter Of Life And Death" e mentre lo ascolto di soppiatto in ufficio penso al mio amico Nando e sorrido, ringraziandolo del regalo che mi fece diciassette anni fa.

posted by Schloss Adler @ 14:16,

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