Ministry of Public Education

Mettiamo subito in chiaro una cosa: disprezzo in maniera profonda la politica estera attuata dagli Stati Uniti d'America negli ultimi decenni, dal Vietnam all'Iraq, dal Nicaragua al Cile, ma ciò non mi impedisce di riconoscere che nella realtà passata e presente di quel Paese siano vissuti e tuttora vivano grandi uomini e siano cresciute e tuttora crescano grandi idee. Thomas Jefferson, il terzo Presidente degli Stati Uniti d'America, è stato un grande uomo, non tanto, a mio modo di vedere, perchè fu uno dei padri fondatori della nazione americana e uno dei principali autori della "Dichiarazione d'Indipendenza" del 1776, quanto per la definizione di conoscenza che ci ha lasciato in eredità: "Colui che riceve una idea da me, riceve egli stesso istruzione senza diminuire la mia; come colui che accende la propria candela dalla mia, riceve luce senza oscurarmi". Una bella frase ad effetto, si dirà. Purtuttavia un'affermazione che contiene in nuce un elemento straordinario: la definizione della conoscenza come "bene pubblico".

Gli economisti definiscono "beni pubblici" quei beni per i quali: 1) non c'è rivalità nel consumo, ovvero il consumo del bene da parte di un individuo non comporta l'esclusione dal consumo per un altro individuo - si pensi all'illuminazione notturna di una strada; 2) non è possibile l'esclusione di un consumatore, cioè tutti possono beneficiare del bene pubblico fin dal momento in cui esso viene prodotto - si pensi alla realizzazione di una diga che salvaguarda dalle inondazioni sia le case dei partecipanti alla costruzione che quelle dei non partecipanti.

Nel 2003 il Ministro Letizia Moratti aveva "ri-brandizzato", forse per aumentarne l'appeal - solo uno dei tanti scempi del malgoverno del Signor B. - il Ministero della *Pubblica* Istruzione alla cui guida era stata posta. Via l'aggettivo *Pubblica*, che sapeva di vecchio, di comunista, di mangiabambini ed anche di mangiapane a tradimento, avanti con la scuola delle tre "I", Inglese, Impresa ed Internet, abbasso la scuola "free", viva la scuola "pay", venghino siori venghino al circo Barnum, pardon, al MIUR, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

Da oggi, lo ha annunciato il successore di Letizia Moratti, il Ministro Giuseppe Fioroni, torna il Ministero della *Pubblica* Istruzione. E' un'ottima cosa, seppure inserita in un involucro che personalmente mal digerisco, il decreto sullo spacchettamento dei ministeri, in quanto rafforza anche simbolicamente l'idea che l'Educazione, quella con la "E" maiuscola debba essere appannaggio di tutti. Non resta che continuare su questa strada, ad esempio incrementando, almeno fino al livello medio europeo, la spesa italiana per la Ricerca.

posted by Schloss Adler @ 19:43,

1 Comments:

At 14/7/06 18:47, Anonymous Anonimo said...

Ottime riflessioni!
Il problema, poi, non era tanto in quella parola tolta, quanto nell'aver tolto effettivamente ciò che rappresenta. Speriamo che la reintroduzione della parola coincida con la reintroduzione del suo peso.
Di fatto, il GoverNano puntava tutto sull'abbassamento della capacità critica di quelli che avrebbe sognato diventare suoi sudditi; basti vedere a cosa si era ridotta la funzione della TV "pubblica".
Ho un'amica insegnante che era disperata, dopo aver studiato la riforma Moratti nei dettagli: mi diceva che non poteva buttare giù il dictat impostole che agli alunni non dovesse più insegnare metodi di apprendimento ma soltanto nozioni. Un'impostazione che fa rabbrividire.

ciaps

 

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