Un cretino, si, ma obbediente!

Si narra che Achille Starace fosse il più zelante fra i leccaculo di Mussolini, che la sua intera esistenza fosse così asservita alla causa del Duce e del Partito Nazionale Fascista da far si che egli venisse definito, pare addirittura dalla figlia, come "l'uomo che respirava per ordine del Duce". La vita e l'opera di Achille Starace rappresentano ancora oggi un valido paradigma di come vanno le cose in Italia: se si hanno poche, ma ben individuate, doti e si rispettano alcune semplici regole, si hanno delle ottime possibilità di giungere ai vertici di una qualsiasi organizzazione, politica, economica o religiosa che sia. Per comprendere, bastino alcuni esempi.

Starace disprezzava profondamente la cultura, la disprezzava a tal punto che, per la legge del contrappasso, una delle sue migliori figure di merda ha dato luogo ad una espressione entrata nel linguaggio di tutti i giorni, espressione che ancora oggi usiamo senza remore e soprattutto senza conoscerne l'origine. Un giorno, difatti, Starace si presentò a un congresso internazionale di medici con un'ora di ritardo, dichiarando che lui non poteva certo rinunciare alla sua cavalcata quotidiana, motivo di quel ritardo. Al diffuso brontolio dell'aula (si era pur sempre in un regime e le contestazioni esplicite ai gerarchi erano vietate) Starace rispose sprezzante: "fate ginnastica e non medicina, abbandonate i libri e datevi all'ippica". La frase divenne, come dicevamo, di uso comune, quando si intende indicare a qualcuno di cambiare mestiere o interesse. Lo zelo maniacale di Starace lo spingeva a inviare a Mussolini decine di rapporti, su qualsiasi argomento. Ai funzionari del suo entourage che invitavano il Duce a rispondergli, per arrestare in qualche in modo quel fiume in piena di inutili informazioni, Mussolini rispose che: "se dovessi rispondergli, dovrei ripetergli ogni giorno che è un fesso". Eppure Starace rimase al suo posto per nove lunghissimi anni, ovvero circa la metà di un'era, quella fascista.

Insomma, cari amici, se avete ambizioni di successo nel lavoro (e fors'anche in società, quantomeno in una certa società), non studiate, non mostrate dissenso, restate a favore di vento, allineati ma non coperti (una slinguata qua e là al potente di turno, un elogio ai vestiti di quel cesso del vostro capo o ai capelli di quella cloaca della vostra capa), armatevi ma non partite. Avrete successo, come zio Achille.

posted by Schloss Adler @ 15:52,

0 Comments:

Posta un commento

<< Home