Avventisti prepagati

C'era una volta, tanti anni fa, un simpatico agricoltore del Massachussetts di nome William Miller. Dopo aver combattuto, tra il 1812 e il 1814, la guerra contro l'Inghilterra, ed aver tratto da quel clima di estrema violenza un profondo turbamento interiore, Miller decise di ritirarsi a vita privata per due anni, durante i quali avrebbe cercato di risalire al "senso della vita" tramite uno studio approfondito delle Sacre Scritture. Miller focalizzò la sua attenzione sui libri del profeta Daniele e dell'Apocalisse, traendone il convincimento che il ritorno di Cristo e la conseguente fine del mondo si sarebbero verificate tra il 1843 e il 1844. Le idee si Miller riscossero subito un certo successo: diversi pastori provenienti da altre confessioni lo affiancarono nelle sue predicazioni e lo aiutarono a raffinare la ricerca. Da tutto questo lavorìo scaturì una data finale: il 22 ottobre 1844. Quel giorno, la fremente attesa dei seguaci di Miller andò delusa: non vi fu la tanto attesa parusìa (avvento di Cristo) nè calarono le tenebre sul pianeta.

La "Grande Delusione" non arrestò il fervore di alcuni dei seguaci di Miller, i quali si riorganizzarono, rifecero un po' di calcoli, rividero le Scritture e giunsero alla conclusione che il 22 ottobre 1844 non fosse il giorno di un secondo avvento ma bensì l'inizio del periodo che precedeva il secondo avvento. Fra i nuovi leader della comunità spiccava Joseph Bates, il quale riuscì a convincere il gruppo dell'importanza del sabato, il settimo giorno biblico, giorno del riposo e della consacrazione del patto di fedeltà a Dio. Il movimento si diede un'organizzazione stabile nel 1861 costituendo la Conferenza del Michigan degli Avventisti del 7° Giorno. Da allora la Chiesa Avventista ha vissuto uno sviluppo costante, tanto da poter vantare, ai giorni nostri, una presenza radicata in oltre 200 paesi del mondo e un seguito di oltre 14 milioni di adepti. Con la Legge 22 novembre 1988, n. 516, la Chiesa Avventista del 7° Giorno ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte della Repubblica Italiana, dopo un primo accordo del 1986 e a sigillo di una presenza sul territorio che risale al 1864.

Uno dei punti focali della dottrina avventista è dunque il sabbatarianismo (o sabatismo) cioè la credenza per cui il sabato, corrispondente al settimo giorno della Genesi, è il giorno in cui l'uomo deve astenersi da qualsiasi lavoro, il giorno in cui anche Dio si riposò. Nel corso degli anni, con l'evolversi dei costumi, anche la disciplina si è evoluta: oggi, oltre al lavoro manuale, sono vietate le attività commerciali, le compravendite, i pagamenti in genere. Per fare un esempio, al sabato gli avventisti possono prendere un caffè al bar o cenare in un ristorante di lusso, l'importante è che non siano loro a pagare. Un bel problema, insomma, nonchè un'ottima scusa per gli spilorci mascherati da fedeli. Per fortuna gli intermediari finanziari offrono una soluzione brillante al problema: agli Avventisti basterà dotarsi di una carta prepagata e ricaricarla prima della mezzanotte di venerdì.

posted by Schloss Adler @ 12:27,

4 Comments:

At 10/6/07 23:27, Blogger dz said...

Ho conosciuto delle persone un informate suglia vventisti che la pensano diversamente. pare che abbiano si la prepagata ma per aiutare chi si trova nel bisogno. così si dice. tuttavia preferisco non esprimermi se non conosco bene. forse la tua reazione è il frutto di un brutto incontro o di un semplice contrasto ideologicio. e allora io me ne tiro fuori. perchè oggi non è il caso di montare barriccate. basta con i muri di berlino. e non ci sto neppure con il buonismo. quindi megio essere ben informati che sparare a zero, non ti pare?

 
At 21/6/07 10:13, Blogger Schloss Adler said...

A me pare di essere alquanto informato e di non aver affatto sparato a zero. A me pare, altresì, che un semplice ragionamento porterebbe a condannare in nuce l'astensione dai consumi, al sabato, praticata dagli Avventisti. E ciò per un motivo semplice: questo precetto deriva dalla stessa dottrina costruita a tavolino da un bifolco americano ai primi dell'ottocento. Secondo quella dottrina, Cristo sarebbe dovuto tornare sulla terra il 22 ottobre 1844. Non è tornato, eppure c'è gente che continua a non pagare l'aperitivo del sabato.

 
At 8/6/09 18:04, Blogger Rino Notaro said...

Mi permeto di farvi notare ( in quanto AVVENTISTA 7 G ) che c'e' confusione su quanto esposto.

1)Miller non è mai stato un avventista del 7 Giorno il suo studio sul ritorno di Cristo difettava di corretta applicazione in Daniele 8:14 c'e un tempo profetico ben preciso 2300 anni, questa data da lui identificata è CORRETTA e scadeva nel 1843/44 ma sbagliava l'applicazione infatti si parla di: "purificazione del santuario"..Miller intese che Cristo avrebbe purificato la terra con un giudizio, allora comincio a predicare questo. Ma in realtà il testo parla di Santuario Celeste è cosi avvenne: Cristo è entrato nel Santuario celeste x iniziare il Giudizio. Cristo sta' per apparire dal cielo fra breve..e poi non poteve venire in quel tempo anche perche si dovevano compiere i segni dei tempi da Lui predetti in Matteo 24

2)Non abbiamo carte prepagate x evitare di pagare...ci asteniamo a profanare il Sabato ed entrare in qualsiasi attività commerciale in Girno di Sabato come insegnato da Cristo e praticato dagli Apostoli e Vera Chiesa.

Se necessita un urgenza anche di Sabato siamo pronti a mettere le mani in tasca o fare qualsiasi cosa x Amore del nostro prossimo esattamente come fece Cristo che operò miracoli di Sabato.

 
At 30/8/09 19:47, Blogger Unknown said...

Mi permetto di far notare, sono un avventista del 7°g, una ulteriore inesattezza: il sabato biblico non inizia a mezzanotte di venerdì ma al tramonto del sole. Grazie comunque di avere parlato di noi, questo ci ha dato modo di chiarire alcuni aspetti.

 

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