Worlds Apart

E' sempre così, ogni maledetta domenica: mi sveglio tardissimo, già con un discreto mal di testa, voglia di badare a me stesso pari a zero. A volte, con uno scatto d'orgoglio, riesco a prepararmi qualcosa da mangiare: solitamente sono già la due, per me il brunch non è una raffinata scelta stilistica, è un triste dato di fatto. Altre volte nemmeno quello: mi vesto dei primi stracci che mi capitano fra le mani, prendo un buon disco, la patente, le chiavi della macchina e qualche decina di euro e mi dirigo verso il McDonalds. Si, lo so: quel cibo fa schifo e "Supersize Me" l'ho visto anch'io, ma non è questo il punto. Il punto è che il McDonalds, la domenica pomeriggio, è un osservatorio privilegiato sui flussi migratori, sui Balcani, sulla solitudine di certi italiani di mezza età. Dallo spiazzo antistante il fastfood, infatti, partono gli autobus diretti verso est: Romania, Bulgaria, Bielorussia, Ucraina, eccetera.

Ti tengo fra le braccia, già, è adesso che comincia
cerco la fede nel tuo bacio e la sicurezza nel tuo cuore
sento il sapore del seme sulle tue labbra,
ti passo la lingua sulle cicatrici
ma quando ti guardo negli occhi,
siamo mondi lontani
[*]

Le donne hanno circa cinquant'anni. Portano addosso i segni della bellezza che fu e di qualche ferita non rimarginata, parlano una qualche lingua slava e sorridono. Gli uomini hanno circa sessant'anni. Sono i figli degli anziani assistiti dalle donne, appartengono alla classe media e lo dimostrano comprando da bere per tutti e pagando con banconote da cento euro. E' il mio turno, pago anche io, "no, niente ketchup, grazie". Al tavolo leggo i giornali, mangio i miei hamburgers e le mie patatine, mi guardo un po' intorno, poi mi allontano. Nel parcheggio incrocio lo sguardo di una donna, le sorrido, mi sorride anche lei. La saluto con la mano: "ciao, amica mia".

[*] Bruce Springsteen, Worlds Apart

posted by Schloss Adler @ 16:41,

1 Comments:

At 23/7/06 19:36, Anonymous Anonimo said...

Chi l'avrebbe mai detto che "succede solo da MacDonald" potesse racchiudere tanta malinconia e tanta tristezza. Tutte quelle vite che ti passano davanti mentre mangi un hamburger penso meriterebbero di essere raccontate in un libro... ;)

 

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