Il cineasta cinofilo

Francesco Alberoni: "lui è molto interessato, lui è un cineasta, lui si occupa... lui è un cinofilo, ha un forte interesse per il cinema". Alberoni, Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, meriterebbe di essere deposto dalle unità cinefile.

posted by Schloss Adler @ 08:58,

Danke schön, Herr Johann Gutenberg

Leggere è una delle cose per le quali, credo, valga la pena vivere. Certo, ci sono decine di altri motivi per essere felici della nostra presenza in questo universo, ad esempio viaggiare, mangiare, fare all'amore, ascoltare musica, parlare con le persone, e chi più ne più ne mangia e bevi, ma la lettura ha una magia particolare: il lettore viaggia nello spazio-tempo senza spostarsi fisicamente di un millimetro, il lettore apprende miserie e nobiltà di chi lo ha preceduto nei secoli fruendo solo dell'abilità, della passione, dello sforzo d'approfondimento dello scrittore.

Sono sempre stato un lettore vorace ma discontinuo. Leggo di tutto, con passione e trasporto, dai bugiardini dei farmaci alle riviste specializzate d'informatica, dai romanzi ai saggi, dai quotidiani ai blog, ma nel far ciò non ho continuità: posso, ad esempio, leggere cinque libri in un mese e poi non leggerne alcuno per un quadrimestre. E' un mio limite, del quale mi dispiaccio da sempre.

Sabato ho fatto una passeggiata in città e ho notato che un libro che avevo adocchiato da tempo e del quale ho sentito parlare in maniera molto positiva, faceva bella mostra di sè nella vetrina di "effelunga", al secolo Feltrinelli. Freakonomics, di Levitt e Dubner, è un libro che ha suscitato molto clamore ai tempi della sua pubblicazione in quanto propone, con un approccio tutt'altro che politically correct, una miriade di punti di vista alternativi dai quali valutare e mettere in relazione alcuni dei peggiori fatti tra quelli umani, dallo stupro all'omicidio, dallo spaccio di sostanze stupefacenti al razzismo. Ne ho appena iniziato la lettura e già mi sento di consigliarlo a chiunque abbia un minimo di curiosità e di voglia di analizzare un qualsiasi fenomeno da una prospettiva non convenzionale, perchè credo davvero che sia un buon libro. Ma cosa definisce un buon libro?

Nelle infinite, quotidiane, discussioni con una mia carissima amica ci siamo spesso intrattenuti su questo argomento. La conclusione, al solito partorita da lei, è che un buon libro è tale se fornisce al lettore delle idee nuove: la descrizione di una sensazione che sappiamo esistere nel nostro microcosmo ma non abbiamo mai provato di persona, la disamina di un fenomeno che non avevamo finora compreso, l'esplicitazione di un'emozione che abbiamo provato e che lo scrittore descrive meglio di quanto noi stessi non avremmo saputo fare. Ecco, secondo me Freakonomics è un buon libro a partire dall'indice, laddove è scritto che "se la morale incarna il modo in cui vorremmo veder girare il mondo, l'economia mostra invece come gira davvero". Finalmente, leggendo queste parole, ho capito perchè ho voluto laurearmi in economia.

posted by Schloss Adler @ 16:12,