E' tempo di campagna acquisti

Prodi è caduto, porc'il mondo che c'ho sotto i piedi. Dopo mesi di "aiutini" determinanti da parte del reparto geriatria del Senato della Repubblica, lo zio Giulio s'è astenuto, assieme a Pininfarina e il Governo è andato sotto. E' un miracolo che sia durato tanto, invero: governare un Paese con gente come Sergio De Gregorio - il supercampione che si fece eleggere Segretario della Commissione Difesa in spregio delle diverse indicazioni del suo partito - il quale fino a ieri affermava che avrebbe votato a favore e oggi ha cambiato repentinamente idea, come Mauro Bulgarelli, che dichiara di votare a favore e di autosospendersi dal partito, o ancora come Fernando Rossi e Franco Turigliatto, non è difficile: è impossibile. Questa gente dev'essere sempre contro qualcosa, apriori: contro la TAV, contro l'Afghanistan, contro la base U.S.A. a Vicenza, manca solo che siano contrari al sistema solare, ma credo che ci arriveranno a breve.

Ora, è chiaro che la diversità di opinioni è bella, che il dissenso è un diritto quasi divino, che ognuno possa dire e fare ciò che vuole, entro i limiti della legge e del rispetto reciproco. Ma è anche vero che questa gente ci ha rotto i coglioni e ci ha anche leggermente scucito la fodera del cazzo. Non è possibile guardare il tiggì delle otto o leggere i quotidiani online sentire Pier Ferdinando Casini che chiede un "Governo di decantazione" e poi detta la sua "ricetta" per salvare il Paese: "è necessaria una tregua, un armistizio, non servono sicuramente atti di trasformismo. Sediamoci attorno ad un tavolo, mettiamo al centro alcuni punti." Eccerto, perchè Pier mica è fesso: 39 Deputati e 21 Senatori varranno pur qualcosa al tavolo della pace.

A pensarci bene, la caduta in se' del Governo Prodi mi provoca un profondo dispiacere solo per Prodi stesso. Secondo me Romano Prodi è una persona seria, una persona che non merita di dover buttare l'ultima stagione della sua vita, forse la più bella, a cercare di mettere d'accordo dei ritardati come Capezzone, Giordano, Bertinotti, Diliberto e compagnia gracchiante. Lasciali al loro destino, Romano e falla davvero una cosa di sinistra: mandali affanculo e tornatene a Bologna, per sempre.

posted by Schloss Adler @ 20:23,

La Direttrice Didattica

Il compianto Sandro Ciotti una sera perse il controllo dell'ormone. Si avvicinò alla bella Maria Teresa, tese una mano verso la sua generosa scollatura e chiese: "cosa c'è qui?" Lei si ritrasse, sorpresa ma non troppo: "che fai, Sandro?" Forse aveva già capito che il buon Ciotti era partito per la tangente già all'inizio di quell'ennesima puntata de "la Domenica Sportiva", quando la introdusse dicendo: "ogni spettatore se la scruta: Maria Teresa Ruta!"

Di strada, da allora, Maria Teresa Ruta ne ha fatta tanta: Uno Mattina, Giochi Senza Frontiere, Zecchino d'Oro, Speciali di Natale, Concerti di Pasqua, ecc... Un curriculum davvero invidiabile, una carriera brillante. Forse di recente Maria Teresa ha chiesto al Ministero della Pubblica Istruzione la conversione di queste esperienze in Crediti Formativi Universitari. Non desti sorpresa, quindi, l'imbattersi in un bel manifestone a sfondo rosa col suo bel sorrisone, uno dei tanti che tappezzano le città italiane in questi giorni: Maria Teresa Ruta è diventata "Direttrice Didattica" del Master per conduttrice televisiva.

Il Master si propone di "formulare (letterale, e già qui le lacrime scorrono copiose, Nda) una figura professionale molto richiesta nell’industria dello spettacolo." Il programma del corso prevede "una frequenza a STAGE della durata di due settimane full-immersion non consecutive, dal lunedì alla domenica, dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 18:00 di tutti i giorni, in 12 mesi." Le selezioni vertono su "uno screening effetuato (letterale again, il lacrimatoio è ormai stracolmo, Nda) sulla base dei requisiti obbligatori e preferenziali" e su un "provino e/o colloquio motivazionale di ammissione." Le premesse mi sembrano ottime: l'obiettivo del corso è chiaro, l'articolazione del programma è assai razionale, i criteri di selezione sono trasparenti. Io mi iscrivo.

posted by Schloss Adler @ 15:56,

Il rampollo

Poco più di un anno fa ricevetti da un collega di lavoro un invito a un pubblico dibattito al quale avrebbero partecipato il sindaco di Siena, Maurizio Cenni, e l'allora Presidente della Fondazione MPS, ora Presidente di Banca MPS, Giuseppe Mussari. Il dibattito era organizzato da una neonata associazione di giovani cittadini, detta "Il Campo delle Idee", fondata con lo scopo dichiarato di "rinnovare i canali di partecipazione e le occasioni di confronto: attraverso l’organizzazione di iniziative pubbliche e proponendo temi di dibattito nei media senesi, chiamando gli amministratori a riferire ed informare i cittadini" nonchè di "avvicinare alla politica un’intera generazione di cittadini, che pur preparati e competenti, non partecipano al governo della città". L'impressione che ricavai dalla serata fu pessima: l'iniziativa mi appariva senza alcun mordente, le domande poste al politico e al manager somigliavano più a degli "inviti a comparire" che non a dei "preavvisi di messa in mora", ma soprattutto... Ma soprattutto l'intera pantomima, (l'associazione, i dibattiti, ecc...) mi sembrava finalizzata alla promozione, in vista di un futuro inserimento nella vita politica cittadina, di colui che si poneva come coordinatore del gruppo: Aldo Berlinguer.

Ma chi è Aldo Berlinguer? Aldo Berlinguer è il giovane figlio di Luigi Berlinguer, ex-ministro della Pubblica Istruzione. E' uno studioso di Diritto, uno che ha pubblicato decine di libri, studiato in America e in Spagna, prima di vincere, nel 2000, a soli 29 anni, ancor prima di concludere il dottorato ma soprattutto quando l'illustre genitore era ancora Ministro, il concorso per la cattedra di Professore Associato in Diritto Privato Comparato dell'Università di Cagliari. Si direbbe, insomma, un ragazzo prodigio, uno di quelli dal curriculum impressionante, anche alla luce della giovane età. O forse no, almeno stando a questo articolo (oltretutto ospitato proprio sui server dell'Università di Cagliari) del Corriere della Sera? Non lo sappiamo, forse non lo sapremo mai.

Sappiamo, però, che lo scorso 29 gennaio, nel generale quadro di riorganizzazione interna al Partito, il neo-segretario dei Democratici di Sinistra di Siena ha varato quattro gruppi di lavoro che si occuperanno di diverse tematiche: guardacaso, quello che si occuperà di associazionismo culturale, è stato posto sotto la guida del'ideatore e fondatore del "Campo delle Idee", ovvero Aldo Berliguer. Che bello, adesso finalmente tutti i miei dubbi sono svaniti, adesso sono davvero convinto del valore profondo di quelle frasi pronunciate da Aldo Berlinguer nella sua prosa aulica, nella sua dialettica infarcita di meritocrazia, freschezza giovanile e indipendenza dai poteri forti, sono davvero convinto che "lo iato fra la politica e la cittadinanza" sia stato colmato, che "l'associazionismo apolitico" ha avuto la meglio sui politicanti di mestiere, che "la cesura operata dai giovani con un passato di favori e clientelismi" sia davvero una realtà conclamata.

Forse non è sufficiente che Fabrizio Gatti venga a Siena per una nuova inchiesta: per spiegare questa realtà, il giornalista de l'Espresso a Siena dovrebbe prenderci la residenza.

posted by Schloss Adler @ 11:49,