Questione di centimetri

Berlusconi-Medvedev"Sono piu' alto di Putin e Sarkozy, sono alto come Prodi. Sono un metro e 71. Non capisco perchè tutti i vignettisti mi disegnano come un nano e gli altri invece sono normali" - Silvio Berlusconi, 8 aprile 2008. "È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. È questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun pudore. Berlusconi non delude mai: quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice. Ha l'allergia alla verità, una voluttuaria e voluttuosa propensione alle menzogne" - Indro Montanelli, 25 marzo 2001. Ieri Berlusconi era a Mosca per un vertice bilaterale italo-russo: dopo i colloqui col presidente Medvedev si è mostrato alla stampa in tutta la sua statura morale, definendo Barack Obama "giovane, bello e abbronzato", nonchè fisica. Secondo fonti autorevoli, Dmitry Medvedev, "is several centimeters shorter" (traduzione: è molti centimetri più basso) di Putin, il quale è alto 170 cm: sembra che Medvedev superi di poco i 157 cm (5'2'') mentre Berlusconi è accreditato di ben 165 cm (5'5''). A vederli l'uno di fianco all'altro non sembra che tra i due ci siano 8 cm di differenza: forse il russo è un po' più alto di quanto non gli si riconosca, (al minuto 00:33 di questo video sembra addirittura più alto di Berlusconi) forse "il nostro" è un po' più basso. In media stat virtus, diciamo che Berlusconi è alto 161 cm. Coi tacchi. Ergo è un bugiardo.

posted by Schloss Adler @ 14:57,

Tra Obama e Rumor

Barack ObamaBarack Obama è il 44° Presidente degli Stati Uniti d'America, la sua elezione "è la rivincita dell'intelligenza e della preparazione sul mito dell'uomo qualunque e della banalizzazione delle istituzioni". Che Obama non sia un uomo qualunque lo si capisce da quello che dice: "questa vittoria non è il cambiamento ma la possibilità del cambiamento e se c'è ancora qualcuno che dubita che l'America sia un posto dove ogni cosa è possibile, dove si può realizzare il sogno dei nostri padri e dimostrare il potere della democrazia, questa notte la risposta è arrivata". C'è stato un tempo in cui anche gli italiani eleggevano "i migliori", demandavano a persone di cultura e intelligenza superiori alla media il compito di formare e trasformare la Società, le Istituzioni, le loro stesse vite. Quel tempo è finito con la comparsa nella vita pubblica di Silvio Berlusconi.

L'involuzione copernico-berlusconiana della società italiana si è realizzata in due fasi solo apparentemente distinte che appaiono, se analizzate in prospettiva storica, come facenti parti di un progetto unitario. La prima fase, l'era televisiva, segnata dalla supremazia del marketing, della pubblicità, dell'apparire sull'essere, ha prodotto la trasformazione dei gusti e delle ambizioni dei cittadini, la nascita di italiani nuovi, come quegli adolescenti napoletani che "desiderano quel che gli si dice debba essere desiderato". La seconda fase, l'era politica, ha generato la banalizzazione dei valori fondanti del vivere comune, tanto da trasformarli in disvalori: oggi si additano come reazionari coloro che si vantano di rispettare la Costituzione e le leggi dello Stato, si riducono in barzelletta i valori fondanti della Repubblica, primo fra tutti l'antifascismo.

L'elezione di Barack Obama sancisce la fine del regno di George W. Bush, uomo di rara ignoranza e grande amico di Silvio Berlusconi. Mentre gli americani si risvegliano da un brutto sogno durato otto anni gli italiani continuano a stropicciarsi gli occhi, increduli dinanzi a una realtà quotidiana che supera sistematicamente, in peggio, le più pessimistiche previsioni. Al di qua dell'Atlantico non si intravede un leader come Obama, capace di restituire al Popolo i sogni e i valori che gli sono stati strappati via nell'ultimo quarto di secolo. L'Italia è in una situazione di emergenza, gli italiani vorrebbero un Barack Obama, ma per cominciare si accontenterebbero di un Mariano Rumor.

posted by Schloss Adler @ 10:43,