Perchè non possiamo non dirci veltroniani 22 giugno 2007

Walter Veltroni è innanzitutto una persona perbene, uno di quei leader politici che l'elettorato lo conquistano col cuore, col sorriso e la benevolenza. A dispetto della gerontocrazia imperante, Veltroni può considerarsi un politico giovane, essendo nato nel 1955. Suo padre, il giornalista RAI Vittorio Veltroni, che scomparve prematuramente quando Walter aveva solo un anno di età riuscì a lasciargli in eredità la passione per il giornalismo. Il primo incarico di rilievo per Walter Veltroni fu, infatti, la direzione de l'Unità, che gli fu affidata nel 1992. Di quell'esperienza, basterà ricordare la pubblicazione in allegato al giornale del Vangelo, un episodio emblematico della sincera apertura di Veltroni al dialogo interculturale e interreligioso. Dopo l'esperienza di Governo al fianco di Romano Prodi nel 1996, Veltroni tornò nel partito, guidandolo nella transizione PDS-DS: al congresso del 2000 propose uno slogan in inglese, I care, assai criticato per l'evidente riferimento a don Milani.

Walter Veltroni può farcela ma avrà bisogno del sostegno incondizionato da parte di tutti i DS: speriamo che nessuno fra i vari Fassino, D'Alema e Bersani faccia il furbetto del partitino.
posted by Schloss Adler @ 09:11,
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