Datemi un Maalox 08 febbraio 2009
"Forse sono diventato ipersensibile, come chiunque, da anni, senta lo stesso vecchio chiodo piantarsi nella stessa vecchia ferita. Ma ogni volta che Berlusconi pronuncia anche una sola parola sulla famiglia Englaro mi sento umiliato dalla sua grossolanità morale. Al consueto effetto dell'elefante nel negozio di porcellane si aggiunge la totale incongruenza tra un argomento così alto e un livello così basso. Specie quando costui osa addentrarsi in dettagli - come dire - fisiologici, che riguardano un corpo inerte e lo strazio quasi ventennale di chi la veglia e la cura, mi si rivolta lo stomaco. Un argomento che anche i filosofi accostano con sorvegliatissima prudenza diventa, in bocca a lui, la ciancia superficiale di un importuno, per giunta dotato di poteri enormi, che in genere agli importuni non vengono affidati.
In questi giorni siamo di fronte a un doloroso strappo istituzionale e costituzionale, ma forse perfino più dolorosi sono gli sgarri verbali che il premier si è concesso, blaterando di gravidanze e di "bell'aspetto". Chissà se, di fronte a questo osceno spettacolo, almeno qualcuno dei suoi elettori ha potuto aprire gli occhi. L'illusione è che esista una soglia oltre la quale finalmente la passione politica si fa da parte, e lascia il posto alla valutazione umana. Non posso credere che essere di destra, oggi in Italia, significhi rassegnarsi a essere rappresentati da uno di quella fatta."
posted by Schloss Adler @ 13:14,
Questione di centimetri 07 novembre 2008
posted by Schloss Adler @ 14:57,
Tra Obama e Rumor 05 novembre 2008
L'involuzione copernico-berlusconiana della società italiana si è realizzata in due fasi solo apparentemente distinte che appaiono, se analizzate in prospettiva storica, come facenti parti di un progetto unitario. La prima fase, l'era televisiva, segnata dalla supremazia del marketing, della pubblicità, dell'apparire sull'essere, ha prodotto la trasformazione dei gusti e delle ambizioni dei cittadini, la nascita di italiani nuovi, come quegli adolescenti napoletani che "desiderano quel che gli si dice debba essere desiderato". La seconda fase, l'era politica, ha generato la banalizzazione dei valori fondanti del vivere comune, tanto da trasformarli in disvalori: oggi si additano come reazionari coloro che si vantano di rispettare la Costituzione e le leggi dello Stato, si riducono in barzelletta i valori fondanti della Repubblica, primo fra tutti l'antifascismo.
L'elezione di Barack Obama sancisce la fine del regno di George W. Bush, uomo di rara ignoranza e grande amico di Silvio Berlusconi. Mentre gli americani si risvegliano da un brutto sogno durato otto anni gli italiani continuano a stropicciarsi gli occhi, increduli dinanzi a una realtà quotidiana che supera sistematicamente, in peggio, le più pessimistiche previsioni. Al di qua dell'Atlantico non si intravede un leader come Obama, capace di restituire al Popolo i sogni e i valori che gli sono stati strappati via nell'ultimo quarto di secolo. L'Italia è in una situazione di emergenza, gli italiani vorrebbero un Barack Obama, ma per cominciare si accontenterebbero di un Mariano Rumor.
posted by Schloss Adler @ 10:43,
Morire di conflitto d'interessi 29 ottobre 2008
Il presidente Vendola conosceva bene il problema di Taranto, anche prima dell'appello disperato dei bambini della città. È un problema che ha un nome ben preciso: ILVA, società per azioni del Gruppo Riva che si occupa prevalentemente della produzione e trasformazione dell'acciaio. Vendola era riuscito a convincere i vertici dell'azienda a lavorare per modernizzare gli impianti e ridurre le emissioni nocive, ma ora tutto è cambiato, ci sono almeno due fatti nuovi. La prima novità è che ai vertici del Ministero dell'Ambiente siede Stefania Prestigiacomo, la quale dapprima si è dichiarata soddisfatta "di quanto fatto dall'azienda" e in seguito ha visto bene di rimuovere i tecnici che al Ministero si occupavano del problema diossina, nominando al loro posto persone più allineate al pensiero del Ministro, capaci di grande enfasi nel sottolineare "come le emissioni dell'Ilva siano tutte nei limiti dell'attuale normativa nazionale". La seconda novità è che il presidente dell'ILVA, Emilio Riva, è diventato uno dei sedici capitani coraggiosi impegnati nel salvataggio di Alitalia, uno dei soci della Compagnia Aerea Italiana guidata da Roberto Colaninno. Un imprenditore modello, nonostante alcuni inciampi giudiziari, uno preoccupato per il Paese e per i livelli occupazionali, tanto da rimarcare, in una lettera al Governo del dicembre 2006, che l'eventuale riduzione delle emissioni di anidride carbonica avrebbe comportato "la necessità di fermare parte significativa degli impianti in uso. Il personale colpito da tali riduzioni non potrebbe essere inferiore, anche nell'ipotesi più conservativa, alle quattromila unità".
Un giorno Giulio Andreotti disse che "a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca". A me viene spontaneo pensare che il caso ILVA-Alitalia sia un esempio da manuale del conflitto d'interessi. Versando un obolo per il salvataggio della compagnia di bandiera, Emilio Riva ha ottenuto in cambio totale libertà d'azione in materia di emissioni inquinanti delle sue aziende. La prova, oltre che nella logica, sta nei fatti: mentre il Ministro Prestigiacomo agiva come già sappiamo all'interno dei confini nazionali, il presidente del Consiglio si muoveva sul piano internazionale. Nel corso di un vertice dei capi di Governo, tenutosi a Bruxelles lo scorso 15 ottobre Silvio Berlusconi ha affermato che l'accordo sul clima sottoscritto nel marzo del 2007 è da ridiscutere. La classica chiusura del cerchio.
Questa è una storia di genitori e figli. È una storia triste, perchè in questa storia i genitori si fidano delle promesse del taumaturgo e gli affidano il futuro dei propri figli. Ma per quei figli non c'è futuro. Muoiono, mentre il taumaturgo ride.
posted by Schloss Adler @ 11:04,
Lezioni di laicismo dall'Albania 12 settembre 2008
posted by Schloss Adler @ 14:48,
Libri da viaggio 31 luglio 2008
posted by Schloss Adler @ 12:35,
Il freddo di Dachau 30 luglio 2008
posted by Schloss Adler @ 09:12,
Il traduttore universale 16 luglio 2008
posted by Schloss Adler @ 15:15,
Cchiù granu pe' tutti 04 giugno 2008
Nell'Europa del XV secolo era normale, di conseguenza, costruire granai pubblici in ogni città: si trattava di un provvedimento illuminato della casta dei regnanti, i quali ben sapevano che la carestia avrebbe avuto conseguenze nefaste, distruggendo forza lavoro, diminuendo il gettito fiscale e incrementando il malumore del popolo contro l'autorità costituita. Oggi, per fortuna, le carestie sul suolo europeo sono argomento per libri di storia: i sistemi di comunicazione sono così sviluppati che l'approvvigionamento non costituisce più un problema. E le oscillazini dei prezzi non si contrastano con l'accumulo delle materie prime ma con la deregolamentazione dei mercati e con i controlli sulla trasparenza e sulla concorrenza. Lo sanno tutti, tranne il Ministro degli Esteri di Re Berlusconi.
posted by Schloss Adler @ 19:53,
Indifferenti 27 maggio 2008
e io non dissi nulla
perché non ero comunista.
Poi vennero per i socialdemocratici
io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico
Poi vennero per i sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero ebreo.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.
Martin Niemöller (1892–1984)
posted by Schloss Adler @ 10:18,